Blinken in Israele, incontrerà Netanyahu: “Negoziati in corso ultima chance accordo”

(Adnkronos) – Continua il pressing Usa per il raggiungimento di un accordo tra Israele e Hamas per una tregua a Gaza e la consegna degli ostaggi. Oggi, 19 agosto, il segretario di Stato americano Antony Blinken, volato ieri a Tel Aviv, incontrerà a Gerusalemme alle 11 il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Prima del faccia a faccia con Netanyahu, Blinken ha incontrato a Tel Aviv il presidente israeliano Isaac Herzog. I negoziati in corso sono "forse l'ultima chance" di arrivare a un accordo per la fine della guerra tra Israele e Hamas, ha detto Blinken a Herzog. "Questo è un momento decisivo – ha affermato – probabilmente la migliore, forse l'ultima opportunità di riportare gli ostaggi a casa, di avere un cessate il fuoco e di mettere tutti su un percorso migliore per una pace e una sicurezza durature". Alla sua nona missione in Medio Oriente dall'attacco del 7 ottobre, il capo della diplomazia americana ha affermato che il presidente Biden lo ha inviato in Israele "per far sì che questo accordo venga concluso: è giunto il momento di farlo”. Ed "è anche il momento di assicurarsi che nessuno prenda iniziative che possano far deragliare questo processo", ha ammonito Blinken, ribadendo che "stiamo lavorando per assicurarci che non ci sia un'escalation, che non ci siano provocazioni, che non ci siano azioni che possano in qualche modo allontanarci dalla conclusione dell'accordo, provocando un'escalation del conflitto in altri luoghi e di maggiore intensità". "Le persone devono capire che tutto inizia dal rifiuto di Hamas ad andare avanti", ha detto Herzog, all'inizio del colloquio con il segretario di Stato Usa. Come riferisce il Times of Israel, Herzog ha ribadito la speranza di Israele di "poter andare avanti nei negoziati condotti dai mediatori", Usa, Egitto e Qatar, per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi trattenuti nell'enclave palestinese dall'attacco del 7 ottobre scorso in Israele. "Non esiste obiettivo umanitario più grande e non esiste causa umanitaria più grande che riportare a casa i nostri ostaggi, che sarebbero dovuti tornare molto tempo fa", ha aggiunto. Secondo Hamas Netanyahu "pone nuove condizioni e richieste” per ostacolare i colloqui e prolungare la guerra a Gaza, riporta The Times of Israel. Il gruppo accusa anche Netanyahu di aver introdotto nuove condizioni per il rilascio degli ostaggi. "Riteniamo Netanyahu pienamente responsabile per aver ostacolato gli sforzi dei mediatori e per aver ostacolato un accordo", afferma Hamas, aggiungendo che il primo ministro è responsabile della vita degli ostaggi tenuti in ostaggio. Hamas sottolinea che continuerà a sostenere la sua proposta del 2 luglio. L'Egitto intanto dal canto suo avrebbe accettato una richiesta israeliana di non fissare una data per il ritiro completo dalla cosiddetta 'Philadelphi Route', il 'corridoio' di 14 chilometri che corre lungo il confine tra la Striscia di Gaza e l'Egitto. E' quanto scrive il giornale Al Akhbar. Secondo le notizie del giornale, ritenuto vicino agli Hezbollah libanesi e che cita una fonte informata sul contenuto dei colloqui delle scorse ore, il Cairo avrebbe accettato una "riduzione" della presenza delle forze israeliane (Idf). Una tregua a Gaza "è ancora possibile". Lo ha ribadito il presidente americano Joe Biden parlando con i giornalisti a Washington e assicurando che gli Stati Uniti "non stanno abbandonando" gli sforzi per arrivare a un accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. La Polizia israeliana ritiene collegata al terrorismo l'esplosione avvenuta ieri sera a Tel Aviv, riferisce il sito di notizie israeliano Ynet, aggiungendo che secondo la Polizia la deflagrazione è stata provocata da una bomba con decine di chilogrammi di esplosivo. Ieri i media locali avevano riferito della morte di un uomo e del ferimento di un'altra persona. Il comandante della Polizia di Ayalon, Haim Bublil, ha spiegato alla radio Kan di essere sicuro al "99%" che si sia trattato di un tentativo di attacco terroristico. "E' possibile che il terrorista avesse pianificato di andare in una sinagoga nell'area o in un centro commerciale – ha detto – Non sappiamo ancora perché l'esplosione sia avvenuta in quel momento". L'uomo rimasto ucciso aveva uno zaino sulle spalle, con all'interno la bomba, esplosa mentre camminava lungo la Lehi Road, nella zona sud di Tel Aviv. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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